Do Ut Des

Il Servizio Sociale accoglie bisogni, ma anche risorse.

Premessa
In questa fase storica caratterizzata da una profonda crisi economica i Servizi sociali si trovano di fronte ad una forte riduzione di risorse e a casi sociali sempre più complessi da gestire; a nostro parere questo implica una ridefinizione del lavoro sociale basato su un agire progettuale.
L’agire progettuale implica il lavoro di rete e la produzione di servizi adeguati in termini di equità. Con il termine rete non si può più intendere solamente la rete dei Servizi, ma nodi della rete sono anche i cittadini che usufruiscono dei servizi e possono mettere in campo risorse (economiche, di tempo, etc.) per contribuire al benessere della comunità in tempo di crisi, con il coordinamento dei servizi competenti il cui compito attuale diventa la creazione di legami sociali.
Per questo lo sviluppo di progetti sociali implica lo sviluppo di un nuovo approccio del Servizio sociale all’utenza e dell’utenza al Servizio, un approccio basato sulla responsabilità e la partecipazione sociale in un’ottica di reciprocitˆ per cui ciascuno fa la sua parte.
L’Operatore del Servizio Sociale nel raccogliere la domanda dell’utenza, inizia a raccogliere anche le sue risorse.

Esempio
Franca è una donna di quarant’anni con quattro figli. Il marito lavora come operaio in una fabbrica della zona; lo stipendio del marito copre le spese strettamente necessarie. I figli di Franca con partecipano alle gite scolastiche, né ad attività sportive.
La risorsa di Franca è il suo tempo.
Lucia è una vicina di Franca che vive da sola con il figlio; inizia il turno di lavoro alle 07.00 e chiede aiuto al Servizio Sociale per accompagnare il figlio a scuola.
La risorsa di Lucia è che il sabato non lavora ed disponibile ad accogliere i bambini a casa sua per la merenda.
Il Servizio incrocia il bisogno di Lucia con la disponibilità di Franca che accompagnerà a scuola il figlio di Lucia e riconosce a Franca un contributo economico (che risparmia sull’intervento educativo per il figlio di Lucia) per iscrivere il figlio di Franca alla squadra di calcio perché possa sviluppare le sue competenze sociali.

Metodo
Costruire Banca Dati in cui bisogni e le risorse dell’utenza si incrociano in modo reciproco.

Elisa Ceci
Resp. Progetto
e.ceci@rossisidoli.com

Informa-Giovani

L’InformaGiovani è un Servizio che offre ai giovani di età compresa tra i 14 e i 29 anni uno spazio di accoglienza in cui reperire informazioni per operare scelte consapevoli su temi di interesse giovanile quali l’istruzione, la formazione, lo studio all’estero, il lavoro, la vita sociale, il volontariato, l’associazionismo, la cultura, il tempo libero, l’ambiente, la salute, ecc., attraverso un efficace e mirato orientamento alle opportunità esistenti sul territorio e promuovendo un sistema integrato di servizi e un attivo coinvolgimento dei soggetti formali ed informali. All’interno dell’InformaGiovani saranno presenti operatori che offrono supporto ai ragazzi nella loro attività di ricerca attraverso:

  • colloqui di orientamento
  • compilazione assistita c.v.
  • navigazione internet
  • redazione e distribuzione guide e materiale informativo.

Gli InformaGiovani sono così dislocati sul territorio:

  • Una Sede centrale collocata all’interno della biblioteca dell’Istituto Superiore Zappa-Fermi di Borgotaro;
  • Sedi periferiche, ospitate presso Centri di Aggregazione (Bardi, Bedonia, Berceto, Varano),
  • Sedi Associative (Albareto, Solignano), Biblioteche e spazi pubblici forniti dai Comuni ( Bore, Pellegrino, Tarsogno, Terenzo e Valmozzola, Fornovo e Medesano) e Istituti Scolastici Superiori ( Borgotaro- Zappa-Fermi e Fornovo- I.T.S.O.S)

Progetto Affido

Il Servizio Sociale Tutela Minori gestisce per il Distretto Valli Taro e Ceno il Progetto Affido.

Il Progetto, finanziato da tutti i Comuni dell’ambito attraverso i Piani di Zona, ha avuto inizio nell’aprile 2011 ha durata triennale e si pone l’obiettivo di informare, promuovere e diffondere l’istituto dell’affido familiare. Per perseguire l’obiettivo di informare, promuovere e diffondere l’istituto dell’affido familiare si è pensato per l’anno 2012 di utilizzare lo strumento “Domestic Affairs” della fotografa Cecilia Comani.

Domestic Affairs è uno strumento in cui la fotografia e il testo si uniscono. E’ stato scelto questo strumento con l’idea che permettesse di allargare la riflessione ed il confronto su un tema complesso come quello dell’Affido a tutti i gruppi sociali che compongono la comunità delle Valli. Il Progetto ha visto il coinvolgimento dei bambini di alcune scuole primarie, dei membri di una comunità straniera, degli anziani di una casa protetta, di alcuni amministratori dei Comuni, delle famiglie affidatarie, delle comunità familiari, delle parrocchie, dei minori affidati e dei genitori naturali dei minori affidati. A ciascuno di loro è stato dato il compito di scegliere un oggetto legato in qualche modo al tema dell’affido e dell’accoglienza, di scrivere alcune righe che ne motivassero la scelta, e dopo una settimana di portare l’oggetto perché fosse fotografato.  Il compito ha permesso l’emergere di vissuti, emozioni  e pensieri sul tema dell’accoglienza e di una mostra.

Responsabile del progetto:
Assistente sociale per il Comune di Fornovo

n. tel. 335 19 38 324


Documentazione:

 Catalogo de “L’affido è un affare di famiglia. Sensibilizzare all’accoglienza attraverso Domestic Affairs, un progetto tra fotografia e narrazione”

 Convegno Welfare di comunità.
L’equipe affido Valli Taro e Ceno, nel Novembre 2012, ha curato un intervento nel convegno “Welfare di comunità: il contributo di tutti per un nuovo modello di benessere” organizzato dalla Provincia di Parma e dall’Azienda USL di Parma nella giornata formativa dedicata al tema “Il lavoro sociale di comunità: esperienze e prospettive”. Il contributo “Creare legami attraverso il lavoro sociale: un progetto di sviluppo di comunità nelle Valli Taro e Ceno” è stata un’occasione per condividere con la comunità professionale il progetto “Domestic Affairs” attivato dall’equipe affido per la sensibilizzazione dei cittadini all’accoglienza e alle nuove forme di solidarietà familiare.

Allegati